Categoria: OmeopatiaIl metodo

Legge Di Hering

Il meccanismo di difesa opera sempre in modo da mantenere la patologia al livello più periferico possibile della scala gerarchica. In quest’ottica l’omeopatia riconosce i sintomi come il miglior tentativo di cura del meccanismo di difesa e cerca di cooperare con esso per mezzo della legge dei simili.

Questo concetto è stato espresso per la prima volta da Constantine Hering (1800-1887) di Philadelfia, che é stato il leader dell’omeopatia americana del 19° secolo.

La cosi detta LEGGE DI HERING , che rappresenta l’aggiunta principale all’originale dottrina Hahnemaniana, sostiene che quando una malattia diventa da acuta cronica, i sintomi di spostano dalla superficie del corpo verso l’interno, dalla parte bassa del corpo verso quella alta e dagli organi meno vitali a quelli più vitali. 
Questo é vero in parte anche per lo spostamento dei sintomi nelle malattie acute. Sotto l’influsso di un corretto trattamento omeopatico, questo movimento deve essere invertito, e i sintomi spostarsi dagli organi più vitali a quelli meno vitali , dall’alto verso il basso e dall’interno verso l’esterno. Inoltre devono scomparire nell’ordine inverso della loro comparsa.

Uno dei corollari della legge di Hering sarà che le eruzioni cutanee e le malattie cutanee devono essere considerate come manifestazioni positive , che indicano uno spostamento della patologia verso la superficie.

Dunque le applicazioni topiche non vengono in genere usate in omeopatia perché agiscono in modo soppressivo radicando la malattia nell’organismo e cronicizzandola.

La legge di Hering così come è stata esposta originariamente risulta molto approssimativa alla luce delle esperienze attuali, tuttavia il significato generale rimane valido.

I principi appena esposti ci servono da guida per valutare l’efficacia terapeutica del rimedio che somministriamo o comunque di qualsivoglia terapia, e dunque l’opportunità di modificare o meno la nostra strategia terapeutica.