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Rapporto australiano del 2012 poi soppresso: prove “incoraggianti” di efficacia dei medicinali omeopatici in alcune condizioni mediche

(tratto da Popular science Ott 18,2019)

A denunciare la vicenda è l’Homeopathy Research Institute (HRI) in un comunicato stampa dedicato[1]

Il principale istituto di ricerca australiano, il National Health and Medical Research Council (NHMRC), si è recentemente piegato alla pressione pubblica diffondendo il suo primo rapporto sull’omeopatia realizzato nel 2012, che fino a oggi non era di dominio pubblico.

I risultati della bozza di questo rapporto del 2012 si sono evidenziati molto più positivi di quelli del rapporto ufficiale sull’omeopatia pubblicato dal NHMRC nel 2015, che ha causato danni ingenti alla reputazione del settore.

Questo primo rapporto, una revisione delle evidenze condotta per il NHMRC da un revisore esperto, la Prof.ssa Karen Grimmer della University of South Australia (UniSA), aveva riscontrato evidenze incoraggianti a favore dell’efficacia dell’omeopatia” per cinque condizioni mediche, tra cui l’otite media (infezioni alle orecchie), l’infezione del tratto respiratorio superiore negli adulti e alcuni effetti collaterali del trattamento del cancro.

Dopo aver ricevuto la bozza di questo rapporto nel 2012, il NHMRC ha risolto il contratto con l’University of South Australia e si è rivolto a un nuovo fornitore di servizi per rivedere nuovamente le evidenze sull’omeopatia. Un secondo rapporto, datato 2015, ha applicato regole arbitrarie che hanno ridotto il numero di studi da 176 a 5, giungendo alla conclusione che nessuno studio di buona qualità con un numero di partecipanti sufficiente a conseguire un risultato significativo dimostrava l’efficacia dell’omeopatia per qualsiasi condizione di salute.

Secondo Rachel Roberts, amministratore delegato dell’HRI (Homeopathy Research Institute), Il primo rapporto ha trovato alcune evidenze valide del fatto che l’omeopatia funziona per determinate condizioni mediche. Sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati e per ulteriori approfondimenti, ma c’è una bella differenza tra alcune evidenze e nessuna evidenza”.

L’AD del NHMRC ha fatto chiarezza sul Rapporto 2015
La pubblicazione del rapporto ufficiale del NHMRC nel 2015 è sfociata in titoli inesatti e dannosi in tutto il mondo, che sostenevano che l’omeopatia non funziona.

Pertanto, l’HRI accoglie con favore i chiarimenti tardivi della prof.ssa Anne Kelso, Amministratore Delegato dell’NHMRC, in merito a tale revisione. La professoressa afferma nelle sue dichiarazioni: “Contrariamente a quanto asserito da alcuni, la revisione non è giunta alla conclusione che l’omeopatia sia inefficace” (Dichiarazione del CEO del 26 agosto 2019).

Il NHMRC sotto inchiesta per parzialità e per aver riferito erroneamente le evidenze sull’omeopatia
Il NHMRC ha reso pubblica la bozza del primo rapporto, che è piena di annotazioni che mettono ripetutamente in discussione la validità e l’accuratezza del lavoro della Prof.ssa Grimmer, senza darle alcun diritto di risposta. La Prof.ssa aveva utilizzato il metodo consigliato dallo stesso NHMRC per la revisione delle evidenze (la metodologia “FORM”) ed era stata, inoltre, uno dei componenti del team di ricerca che aveva inventato questo approccio per il NHMRC.

Secondo Rachel Roberts, “Considerando l’esperienza dell’autore e i commenti inappropriati fatti dal NHMRC su questa copia annotata, viene da chiedersi se il primo rapporto sia stato sepolto perché non ha prodotto il risultato voluto dal NHMRC e non perché ci fossero davvero problemi seri con la ricerca stessa”.

Il NHMRC è attualmente sotto inchiesta da parte dell’Ombudsman del Commonwealth australiano per la sua revisione delle evidenze sull’omeopatia, a seguito di una denuncia effettuata da parte delle associazioni Complementary Medicines Australia (CMA) e Australian Homeopathic Association, con il contributo scientifico dell’Homeopathy Research Institute (HRI). Le accuse mosse al NHMRC sono di parzialità, dichiarazioni mendaci, conflitti di interesse e violazione della procedura. A breve dovrebbe essere reso noto l’esito dei 3 anni di indagini da parte dell’Ombudsman.

[1] https://www.hri-research.org/wp-content/uploads/2019/10/20191009_HRI-Statement_NHMRC-First-Report-Findings-2.pdf