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BISTECCHE OMEOPATICHE

(La  Repubblica 2 Set 2011)

BISTECCHE OMEOPATICHE

Di Guglielmo Pepe

La notizia farà storcere il naso a più di qualcuno (basta leggere i commenti ricevuti ad un mio recente post sul tema), tuttavia per il mondo delle Medicine non convenzionali è un importante riconoscimento: in Europa la sicurezza alimentare si affiderà all’omeopatia e alla fitoterapia.

Per il momento è una decisione (come informa la “Stampa” di oggi) presa dalla commissione Agricoltura dell’Europarlamento. Dovrà quindi essere approvata dall’assemblea plenaria. Intanto è passato un progetto pilota, finanziato con 2 milioni di euro, per una ricerca sull’uso di questi farmaci negli allevamenti di bestiame. L’obiettivo è preventivo, perché il ricorso agli antibiotici per scopi curativi ha determinato una forte resistenza antimicrobica tra gli animali. Attraverso l’alimentazione questa resistenza si trasmette poi a noi umani, facendoci diventare farmacoresistenti (con le ovvie conseguenze terapeutiche).

C’è da tener presente che negli allevamenti biologici sono già vietati gli antibiotici. Il fatto nuovo è che se il Parlamento Europeo appoggerà il programma, l’ingresso dell’omeopatia e della fitoterapia per la tutela della salute animale avrà un timbro ufficiale.

Dietro la decisione si confrontano anche due diverse culture e politiche. Infatti il progetto è stato proposto in commissione da due socialisti, la tedesca Ulrike Rodust e il portoghese Luis Capoulas, ed è stato invece osteggiato dai conservatori, i quali hanno sostenuto che gli effetti dell’omeopatia non sono provati.

L’aspetto da sottolineare è che siamo in presenza di una ricerca. A dimostrazione che in medicina bisogna anche essere disposti a sondare nuovi terreni. Atteggiamento che però viene osteggiato da tutti quelli che – in Italia e in Europa – non solo si trincerano dietro preconcetti contro l’omeopatia (è acqua fresca, non serve a nulla, e bla bla bla), ma chiudono totalmente le porte alla ricerca, convinti che le terapie tradizionali rappresentino l’unica strada terapeutica. Per fortuna questa posizione viene contrastata dai veterinari e allevatori che curano gli animali con i prodotti omeopatici. A quanto pare efficacemente.

Buon per noi, per la nostra salute. E altro che effetto placebo.