Capita sempre più frequentemente, anche grazie alle ricerche in rete, che un paziente dopo una prescrizione omeopatica “si informi” su ciò che gli viene prescritto.Questo naturalmente è giusto ed auspicabile in senso generale, ma per quanto riguarda l’Omeopatia l’informazione dovrebbe riguardare il metodo (cioè il fatto che la prescrizione segua i criteri dell’omeopatia classica) e non la specifica prescrizione. Esiste infatti una pletora di “pseudo-informazioni” sui rimedi di uso più comune con descrizioni caricaturali del “carattere” di questi rimedi: si tratta in realtà di descrizioni di archetipi caratteriali in un preciso momento di scompenso, che in genere hanno poco a che fare con una seria prescrizione omeopatica.Non esistono rimedi per persone avare o altruiste stupide o intelligenti ecc.
La prescrizione omeopatica è un fenomeno complesso e quando viene banalizzata, spesso anche da tanti terapeuti troppo superficiali, contribuisce alle critiche dei detrattori dell’omeopatia che fanno ovviamente ” di tutte le erbe un fascio”.