Categoria: Domande FrequentiDomande e risposte sull omeopatia

Il COLESTEROLO: si può ridurre coi rimedi omeopatici?

Come prefazione ad una eventuale discussione in proposito mi permetto di allegare il pezzo di un articolo reperibile in rete  del Dott.Giorgio Cardini , primario medico rep. Medicina Generale, Ospedale Civile di Acqui Terme:
Un altro carrozzone che sta dando i suoi frutti è quello allestito già da vari decenni nella battaglia contro il colesterolo, con la immissione sul mercato di vari farmaci; è stato il turno prima del clofibrato, poi accantonato perchè provocava delle neoplasie epatiche ed ora del genfibrozil ( nipotino del suddetto ), delle sinvastatine e pravastatine.
Per il lancio di questi ultimi preparati, siamo stati invitati in centinaia da tutta Italia nella bellissima Versilia da due Ditte in co-marketing per le sinvastatine ed ospitati ( molti di noi anche con le gentili consorti ) in maniera principesca per tre giorni, alloggiati negli alberghi più lussuosi e ristorati a base di aragoste e leccornie le più ricercate.

Quella “brutta bestia” di colesterolo è stato incolpato , da decenni, di tutte le più inique nefandezze; il che in parte è certamente vero, ma quello che mi ha stupito è stata la pervicacia con la quale, probabilmente per aumentare il range dei pazienti consumatori, si è cercato di dimostrare come già una colesterolemia anche appena oltre il 200 possa causare dei danni vascolari.
Tale tentativo forzato è sicuramente giustificato dal punto di vista delle Aziende per le seguenti considerazioni: le forme gravi di ipercolesterolemia familiare, quelle cosidette omozigoti, trasmesse da entrambi i genitori portatori del gene malato, sono molto rare (circa 1 caso ogni milione di persone); un pò più frequenti sono le forme eterozigoti ( circa un caso ogni 500). Da ciò deriva che i casi trattabili in Italia non supererebbero i 100.000, e, se si tiene presente che almeno la metà dei casi non è diagnosticata e che le forme più gravi non presentano miglioramenti effettivi con tali terapie, si comprende come il business per le Ditte venditrici del prodotto si sarebbe ridotto ad un incasso totale di circa otto-dieci miliardi per cui non sarebbero state ripagate nemmeno le spese sostenute per i Congressi.
Con l’adeguato battage pubblicitario demonizzante il colesterolo, invece, il consumo è attualmente elevatissimo ed ovviamente i preparati vengono usati in modo incongruo in tante persone sane ed in pazienti nei quali probabilmente la proibizione per il fumo e gli alcoolici ed una dieta adeguata sarebbero sufficienti a normalizzare i parametri ematologici.
Tuttò ciò a discapito della salute, perchè le medicine in questione sono tutt’altro che innocue e possono causare ipotensione, astenia muscolare, impotenza e rabdomiolisi ( danni delle fibre muscolari); si capiscono anche tali effetti secondari, se si considera che il colesterolo è una sostanza utilissima all’organismo e può essere definito un pre-ormone dalla cui struttura chimica derivano infatti gli ormoni sessuali e gli ormoni corticosurrenali di vitale importanza.
Queste ragioni fanno sì che il sottoscritto non abbia mai prescritto tali tipi di medicamenti e trovi ridicolo che un individuo sano, in buona salute, non fumatore e con abitudini alimentari regolari, debba sottoporsi a terapie anche se ha il colesterolo a 280.
Molte ipercolesterolemie sono poi solo sintomatiche di una condizione di ipotiroidismo, per cui sarebbe sufficiente correggere, con opportune terapie, questa ipofunzione senza aggiungere danni da farmaci ad una diagnosi imperfetta.

Questo è il punto di vista di un medico tradizionale che pur lavorando dentro l’estabishment medico ha mantenuto la propria autonomia di pensiero  e la capacità critica.
Dal mio punto di vista posso aggiungere, oltre al fatto che rispetto all’epoca di stesura di questo articolo sono decisamente aumentate le voci di dissenso a livello scientifico che mettono in dubbio la supposta diminuzione del rischio cardiovascolare con l’uso delle varie statine, che con la terapia omeopatica non ci sono ovviamente terapie specifiche per abbassare il livello di colesterolemia, ma quando questo sia davvero troppo elevato e specialmente quando sia in relazione a uno stato di  “squilibrio” generale e in particolare a un “deficit” anche se non patologico di funzionalità epatobiliare, è possibile ottenere delle significative riduzioni dei valori.