Categoria: Domande FrequentiDomande e risposte di argomento pediatrico

Vaccinazioni: che fare?

Di tutte le domande che mi pongono i pazienti questa è forse quella alla quale ho maggiori difficoltà a rispondere: da un lato c’è tutto l’enorme apparato dell’ establishment medico ufficiale che fa delle vaccinazioni uno dei baluardi della medicina moderna, e dall’altra parte alcune voci di dissenso, prevalentemente appartenenti a rappresentanti di metodi di cura “non convenzionali,” con toni e argomentazioni che non sempre condivido e che a volte reputo troppo “ideologiche” e comunque non sufficientemente solide sul piano scientifico.
Questa polemica spesso assume a mio avviso i toni di una disputa ideologica e non quella del dibattito scientifico, per cui ogni critica alla politica “vaccinale” viene spesso considerata alla stregua di un “eresia“, e molti medici rifiutano qualunque discussione in proposito.
In particolare di fronte a genitori che sollevano qualche perplessità e chiedono spiegazioni, l’atteggiamento di molti “addetti ai lavori” assume toni intimidatori.
Sul versante “eretico” ci sono “suggestioni” circa una correlazione tra le vaccinazioni e la morte in culla, in particolare uno studio sostiene una mortalità otto volte superiore nei tre giorni successivi alla vaccinazione DPT.
Uno studio recente condotto monitorando episodi di apnea e ipopnea (respiro particolarmente superficiale) prima e dopo la vaccinazione DPT ha dimostrato un grosso aumento di questi episodi dopo la vaccinazione, con una durata  di diversi mesi.
Sono ben note le numerosissime segnalazioni di convulsioni dopo  l’inoculazione di dosi di vaccino in particolare DPT e alcuni studi suggeriscono una correlazione tra alcune vaccinazioni e l’aumento di incidenza dei casi di autismo.
Altri studi indicano una correlazione con l’aumento delle patologie allergiche: uno studio pubblicato nel Journal of American Medical Association  su bambini asmatici ha riscontrato un incidenza di asma molto superiore nei bambini vaccinati per la pertosse.
Ma gli indizi più inquietanti sono quelli che suggeriscono correlazioni tra alcune vaccinazioni e l’aumento di patologie autoimmuni e tumorali.
Se infatti fino a pochi anni fa si pensava che i vaccini semplicemente producessero un aumento di anticorpi verso uno specifico virus o batterio, oggi sappiamo che questo aumento di anticorpi specifici avviene comunque a spese di uno squilibrio del sistema immunitario nel suo complesso, in particolare tra due grosse funzioni del sistema immunitario, cioè tra quella Th1 cioè mediata dai fagociti, e quella Th2 legata alla produzione di immunoglobuline.(chiedo scusa per l’eccesso di schematizzazione ma una spiegazione più dettagliata esula dagli scopi del sito)
Si tratta a mio avviso solo di indizi, tuttavia non esistono a tutt’oggi secondo me prove rassicuranti del contrario e non  potranno esistere finché gruppi di ricercatori autonomi non avranno l’interesse e le sovvenzioni necessarie per investigare in  quella direzione.
Vale la pena di ricordare la famosa storiella  dell’ubriaco e della chiave: un poliziotto, di notte vede un uomo piuttosto ubriaco che cerca qualcosa sotto un lampione: che cerchi? gli chiede. “la chiave di casa!” L’hai persa qui? “no l’ho persa laggiu!” E perché la cerchi qui? ” perché qui c’è più luce!
Nel caso degli effetti collaterali delle vaccinazioni bisognerebbe aggiungere “perchè qui c’è più luce e poi mi pagano per cercare qui!”
In altre parole, uno studio serio e sopratutto indipendente sugli effetti collaterali a medio e lungo temine delle vaccinazioni necessiterebbe di medici motivati e fondi ingenti che nessuno, in questo contesto culturale, mi pare abbia interesse a elargire.
Ma se rispetto ad alcune patologie-vaccinazioni è difficile per me assumere un parere “definitivo”, perché devo comunque affidarmi alla letteratura scientifica e ai dati statistici, da una parte con la consapevolezza di come sia facile manipolare  i dati epidemiologici e del fatto che studi realmente “indipendendenti” (cioè non sovvenzionati direttamente o indirettamente dalle multinazionali farmaceutiche) sono difficili da reperire, per altre patologie-vaccinazioni, prime fra tutte quella antinfluenzale l’esperienza personale di 25 anni di professione medica assume un diverso valore: in altre parole non posso valutare personalmente il rischio connesso alla difterite, considerato che non ne ho mai visto un caso e non posso avere esperienza diretta del rischio connesso all’assenza di vaccinazione considerando che oggi in Italia è praticamente impossibile il contagio, mentre ho visto migliaia di casi di influenza nella mia vita professionale, così come ho avuto modo di osservare tanti pazienti che effettuavano da anni la vaccinazione antinfluenzale.
A questo proposito non ho difficoltà ad affermare come la mia esperienza contrasta totalmente con l’ allarmismo “pro-vaccinazione” circa i rischi collegati all’influenza, (escluso i soggetti immunodepressi  o con particolari patologie) e al contrario mi ha permesso di osservare, seppure in  maniera empirica  come spesso con l’introduzione della vaccinazione antinfluenzale molte persone diventassero apparentemente più suscettibili a numerose virosi stagionali quindi con un decadimento dello stato di salute “in toto”. Se a ciò aggiungiamo l’evidenza di una correlazione tra la vaccinazione antinfluenzale e la sindrome di Guillain-Barré è evidente dove pende il piatto della bilancia (dal mio punto di vista ovviamente) del rapporto rischio-beneficio nel caso di questa vaccinazione.
Non ho dunque risposte certe, ma credo che si siano indizi sufficienti per lo meno affinchè le persone interessate riflettano e si documentino in modo da poter effettuare una scelta più consapevole  ed eventualmente, anziché accettare tutte le vaccinazioni proposte in blocco fare la propria valutazione dei rapporti beneficio-rischio per ogni singola vaccinazione.
A questo proposito sono indicati i siti Internet più interessanti nella sezione LINKS, in particolare : CoRIV (Coordinamento per la Ricerca e l’Informazione sulle Vaccinazioni)

Quanto esposto è solo un accenno, in parte anche “datato” perché non trovo il tempo di riscriverlo.

Per una informazione più dettagliata consiglio il libro del dott. Eugenio Serravalle: “Bambini supervaccinati”. Potete trovare un intervista all’autore nella sezione NEWS