Categoria: Dott. Andrea Solinas

L’incontro con l’Omeopatia

Mi sono iscritto alla facoltà di Medicina nel 1976 dopo varie discussioni con mio padre: il mio interesse primario era infatti la Psicologia, ma dopo varie argomentazioni siamo arrivati  al “compromesso” che avrei preso la Laurea in Medicina e poi mi sarei potuto dedicare alla Psicologia e alla Psichiatria.
Durante gli anni di studio pur mantenendo vivo il mio interesse per Psiche Umana, si è sviluppato, contemporaneamente ad una visione critica della Psichiatria ufficiale, un interesse crescente verso le manifestazioni somatiche, per cui verso il quarto anno di Medicina avevo deciso che il mio futuro sarebbe stato la Medicina Psicosomatica, (non mi sono in realtà allontanato di tanto da quell’idea) anche se non era ben chiaro che cosa fosse.In quell’epoca ero affascinato dall’Oriente e dalle Medicine Orientali (il mio primo viaggio in Oriente risale al 1980) perché  il modello della Medicina Tradizionale Cinese, noto in occidente prevalentemente nella forma della Agopuntura, offriva una visione globale ed integrata del funzionamento del corpo e della psiche umana.
Nel 1982 , dopo la laurea in Medicina iniziai la Scuola di Specializzazione in Pediatria, e proprio dalla riflessione e dall’osservazione clinica delle terapie in età pediatrica ebbi una vera crisi di coscienza : trovavo giustificabili e razionali soltanto le terapie di “emergenza” , per il resto mi pareva che l’approccio terapeutico consistesse prevalentemente in una reiterata somministrazione di antibiotici, antinfiammatori e cortisonici in bambini che “continuavano ad ammalarsi a ripetizione“.
D’altronde il modello della Medicina Cinese per quanto affascinante era poco applicabile (almeno nel nostro contesto) alle malattie dell’infanzia.
All’apice di questa crisi professionale agli albori della professione medica, durante la frequenza di un corso di Agopuntura a Roma, un collega mi parlò per la prima volta della Medicina Omeopatica: per me fu un vero “colpo di fulmine”.
Finalmente avevo trovato un metodo che non solo a livello teorico proponeva un Modello Unitario dell’Essere Umano, ma forniva allo stesso tempo efficaci strumenti terapeutici, coerenti col modello, per intervenire nel ripristinare la salute ed ottenere un miglior Equilibrio psico-fisico.
E tutto questo senza l’uso di sostanze chimiche e conformi al principio Ippocratico del “primum non nocere“.
Gli anni successivi sono trascorsi alla ricerca di chi davvero poteva insegnarmi un “Arte” (nella accezione più nobile del termine) che quanto più progredivo nella conoscenza, tanto più si rivelava difficile nella sua applicazione.

Dopo i primi ed entusiasmanti successi terapeutici infatti, mi rendevo conto che l’Omeopatia si poteva applicare a vari livelli, e che poterla utilizzare in modo profondo ed efficace richiedeva conoscenze approfondite.
Iniziarono le prime “peregrinazioni” in Italia e in Europa, quindi una tappa decisiva della mia formazione sono stati i sei mesi trascorsi in Messico nella città di Oaxaca, dove all’epoca si era trasferito un  insegnante di Omeopatia divenuto famoso in Europa: ll prof. Proceso Sanchez Ortega.
Quell’esperienza oltre ad arrichire le mie conoscenze mi ha permesso di rendermi conto dei limiti di un impostazione troppo ortodossa e integralista della Omeopatia, e dalla quale ho preso progressivamente le distanze.

Nel 1987 un altra svolta fu legata all’incontro con George Vithoulkas che grazie alla sua fama riusciva a riunire in una piccola isola della Grecia omeopati provenienti da tutto il mondo .
Il confronto coi nuovi fermenti del mondo omeopatico che nascevano in vari paesi “anglofoni” e con concezioni meno baronali dell’insegnamento ha rappresentato un grosso stimolo verso la ricerca e l’esplorazione di nuovi modelli.

Nel 1995 mi fu offerta l’opportunità di strutturare una Scuola di Omeopatia Classica  a Sassari, aperta a tutti i medici interessati.
Devo onestamente riconoscere di non aver mai avuto una passione per l’insegnamento, ma lo sentivo come un “dovere morale” : infatti l’ “omeopatia” che era “sponsorizzata” in Sardegna fino a quel momento era l’omotossicologia e il “complessismo” che hanno poco a che vedere con la vera Omeopatia e che, a mio avviso, rispondevano solo ad interessi commerciali.
La nascita del mio quinto figlio ha contribuito a mettere termine a questa esperienza assieme alla necessità di un periodo di riflessione critica sulle modalità di insegnamento della Medicina Omeopatica nel contesto attuale.
Già prima di iniziare l’attività didattica seguivo con interesse l’evoluzione di una nuova metodologia nell’Omeopatia Classica che il collega e amico dott.Massimo Mangialavori andava sviluppando.
La frequentazione dei suoi gruppi di studio internazionali in questi anni e lo studio e l’applicazione clinica del Metodo della Complessità in Medicina Omeopatica da lui strutturato rappresentano oggi il punto di arrivo di quasi 30 anni di studio e applicazione del Principio dei Simili. (vedi ultimo paragrafo di LA MEDICINA OMEOPATICA: PER CAPIRE OLTRE )